Piano Transizione 5.0: il Ministro Urso annuncia l’arrivo entro giugno del decreto di attuazione dei nuovi incentivi.
Il ministro Urso dichiara la probabile definizione del Pianto Industria 5.0 per il mese di giugno.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy ha incontrato al Mimit il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini ed ha dichiarato per il Piano Industria 5.0 “credo che entro il mese di giugno sarà tutto pienamente definito, quindi le imprese possono programmare i loro interventi e investimenti per la seconda parte dell’anno”.
Sono trascorsi più di tre mesi dall’approvazione del decreto Industria 5.0 e si è ancora in attesa dei provvedimenti attuativi.
Definizione dei decreti attuativi
Il ministro rassicura che i decreti per Industria 5.0 saranno definiti per giugno e le imprese possono programmare i loro investimenti per la seconda parte dell’anno.
Nonostante il decreto del Mimit sia pronto, si attende il via libera dei ministeri dell’Ambiente e dell’Economia. Al centro del lavoro vi sono i temi principali dell’applicazione del principio DNSH (Do No Significant Harm), della platea dei soggetti che potranno rilasciare le certificazioni che andranno ad attestare la riduzione dei consumi energetici e dei paletti per le imprese energivore.
Le cause del ritardo dei decreti attuativi
I ritardi nella pubblicazione dei decreti attuativi, i quali hanno creato una situazione di stallo per gli investimenti, sarebbero attribuibili sia alla complessità del Piano e sia alla volontà del Ministero di allargare la disciplina agevolativa anche alle imprese altamente energivore che in linea di principio non potevano rientrare nella misura.
Infatti, essendo un piano finanziato dai fondi del PNRR, che a loro volta sono a valere sul piano Next Generation EU, le policy devono essere in linea con il principio europeo del DNHS, pertanto, non possono essere agevolati investimenti che creano un danno significativo all’ambiente e che quindi allontanerebbero l’UE dal raggiungimento dei target di riduzione delle emissioni.
A riguardo Urso precisa, infatti, che è stato definito un provvedimento che superi quei vincoli che avrebbero escluso le imprese dei settori energivori italiani.
L’invio del testo del provvedimento ai predetti ministeri è previsto entro la fine della settimana.
Soggetti certificatori
La legge stabilisce che le due certificazioni, ex-ante ed ex-post, devono essere realizzate dagli Esperti in Gestione dell’Energia (EGE) certificati da organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11339 e dalle Energy Service Company (ESCo) certificate da organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11352.
Nel decreto attuativo però dovrebbe ampliarsi la platea dei soggetti che potranno rilasciare le certificazioni senza le quali le imprese non possono accedere agli incentivi previsti dal Piano.
Iter per la pubblicazione dei decreti
L’iter per la definizione dei decreti dovrebbe richiedere ancora alcune settimane, considerati anche i successivi tempi di pubblicazione e l’implementazione della piattaforma telematica da parte del Mimit per la gestione dei crediti d’imposta e per il controllo dell’andamento della misura.
Il provvedimento dopo il vaglio dei due ministeri, passerà alla Corte dei Conti.
Circolare operativa
Al decreto attuativo seguirà a stretto giro una circolare operativa che fornirà le linee guida su come accedere agli incentivi del Piano Transizione 5.0 a farà l punto sulle agevolazioni legate a Transizione 4.0.