La bozza del decreto attuativo del piano transizione 5.0 al vaglio del MEF
Nell’attesa della pubblicazione del testo definitivo vediamo alcuni punti chiave della bozza del decreto attuativo, provvedimento MIMIT diffuso negli scorsi giorni.
Cos’è
Il Piano Transizione 5.0 riconosce un credito d’imposta alle imprese che effettuano nuovi investimenti in strutture produttive ubicate in Italia, nell’ambito di progetti di innovazione da cui consegua una riduzione dei consumi energetici.
Soggetti beneficiari
Possono accedere al beneficio sono tutte le imprese residenti in Italia, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza o dalla dimensione aziendale.
Progetti ammissibili
Sono ammissibili i progetti di innovazione effettuati dal 01/01/2024 al 31/12/2025 aventi a oggetto investimenti effettuati in uno più beni materiali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa, di cui agli allegati A e B alla L. 232/2016, tramite i quali è conseguita una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva o, in alternativa, dei processi interessati dall’investimento.
Nell’ambito del progetto di innovazione sono agevolabili anche gli investimenti finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, a eccezione delle biomasse, compresi gli impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta.
Sono agevolabili, altresì, le spese per attività di formazione del personale nell’ambito di percorsi di durata non inferiore a 12 ore, anche nella modalità a distanza, con attestazione finale del risultato conseguito, erogate da soggetti esterni all’impresa.
Investimenti sulle rinnovabili per autoconsumo
Sono agevolabili, oltre ai moduli del fotovoltaico e ai sistemi di stoccaggio, anche le spese relative a:
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gruppi di generazione dell’energia elettrica;
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servizi ausiliari di impianto;
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trasformatori posti a monte dei punti di connessione della rete elettrica, nonché misuratori dell’energia elettrica funzionali alla produzione di energia elettrica;
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impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta.
Il dimensionamento degli impianti viene determinato considerando una producibilità massima attesa, al netto dei consumi dei servizi ausiliari, che non ecceda del 5% il fabbisogno energetico della struttura produttiva.
Per il fotovoltaico, il tetto di spesa varia da 780 a 1.170 euro al kW a seconda della taglia. Mentre le spese per l’acquisto e l’installazione di sistemi di accumulo sono agevolabili fino ad un importo massimo complessivo pari a 900 euro al kWh.
Attività formative
Le attività ammissibili previste dal sono finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi.
In particolare, il percorso di formazione attivato in azienda deve:
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avere una durata minima di 12 ore;
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prevedere il rilascio di un’attestazione finale per i partecipanti;
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essere erogato da soggetti esterni all’impresa.
Sono agevolabili:
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le spese e i costi di esercizio relativi ai soggetti formatori;
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i costi di esercizio del personale dipendente, titolari di impresa e soci lavoratori che partecipano alla formazione, purché direttamente connessi al progetto di formazione;
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i costi dei servizi di consulenza connessi al progetto di formazione;
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le spese di personale dipendente, nonché dei titolari di impresa e soci lavoratori partecipanti alla formazione;
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le spese generali indirette.
Presentazione istanze
Tra le varie novità rilevanti vi è quella inerente all’impossibilità di presentare più istanze contemporaneamente. Le imprese potranno presentare una sola istanza per volta, nel caso in cui il progetto di innovazione si riferisca a due o più processi interessati, occorrerà prendere come riferimenti l’intera struttura produttiva.