Novità per le partite IVA 2017: introduzione del nuovo regime di cassa per le imprese in contabilità semplificata, introduzione della flat tax Iri al 24%, riduzioni aliquote contributi INPS gestione separata al 25%, nuovi obblighi IVA con l’introduzione dello spesometro trimestrale.
Chi deve aprire una partita IVA nel 2017 ha dunque due opzioni: il regime forfettario ove il fatturato sia inferiore a certi volumi; oppure il regime ordinario con tassazione Irpef, IVA, Irap. Ricordiamo che il regime ordinario è obbligatorio in taluni casi tassativamente previsti dalla normativa fiscale.
A partire da quest’anno sono state introdotte le norme per la semplificazione per il popolo delle Partite Iva.
Semplificazione è la parola chiave delle misure che sono state introdotte a partire dal 1° gennaio. Le novità riguarderanno gli imprenditori e i liberi professionisti titolari di partita iva che sceglieranno di adottare la fattura elettronica. Precedentemente, l’utilizzo della fatturazione elettronica era vincolante soltanto nei rapporti tra imprese e pubbliche amministrazioni. Con le norme introdotte dal cosiddetto Decreto del Fare, poi convertito in legge 98/2013, sono state previste numerose agevolazioni e semplificazioni per le imprese che sceglieranno il procedimento elettronico di fatturazione.
Partite IVA in regime di contabilità semplificata: regime di cassa dal 2017
Altra novità importante in tema di partita IVA 2017 è il nuovo regime di cassa per le contabilità semplificate.
La Legge di Stabilità 2017 ha introdotto un nuovo regime di determinazione del reddito delle imprese che operano con il regime contabile semplificato.
Le nuove regole sul regime di cassa 2017 eliminano l’obbligo di applicare il principio di competenza economica alle imprese, che possono seguire il principio di cassa e determinare il reddito come fanno attualmente i professionisti (pago su quello che incasso effettivamente, a prescindere dalla relativa competenza economica).
Si rappresenta che il nuovo regime di cassa per le imprese in contabilità semplificata è obbligatorio e non opzionale. In altre parole, chi non aderisce al nuovo meccanismo può avvalersi solo del regime contabile ordinario. Con il conseguente aumento di adempimenti amministrativi e di costi.
Spesometro IVA trimestrale e otto nuovi adempimenti
Il Decreto legge 193/2016 introduce nuovi obblighi e scadenze a carico di aziende e imprenditori. In sostituzione dell’art. 21 del Decreto legge 78/2010 si è stabilita la soppressione dell’obbligo di invio dello spesometro annuale parallelamente però all’introduzione dell’obbligo di inviare all’Agenzia delle Entrate tutti i dati relativi alle fatture emesse, a cadenza trimestrale, di quelle ricevute e della liquidazione Iva.
L’obbligo di trasmettere all’Agenzia delle Entrate le informazioni rilevanti ai fini Iva, ovvero tutte le vendite effettuate o l’acquisto di beni e servizi viene meno per i titolari di Partita Iva che decidono di utilizzare la fatturazione elettronica. La nuova procedura prevede l’invio giornaliero per via telematica delle fatture emesse e ricevute e dell’ammontare delle operazioni effettuate.
L’utilizzo della fattura elettronica agevola il titolare di Partita Iva anche dal punto di vista fiscale. Per chi decidesse di procedere con la fatturazione telematica attraverso il Sistema di interscambio dell’Agenzia delle Entrate sono previsti esoneri nelle comunicazioni da effettuare al Fisco, esoneri per il registro delle fatture e rimborsi Iva più veloci, ovvero entro i tre mesi dalla presentazione della Dichiarazione.
Ovviamente l’Agenzia delle Entrate intende incentivare l’uso della fatturazione elettronica. Il sistema precedentemente utilizzato in via esclusiva per le comunicazioni della Pubblica Amministrazione (fatturaPA) verrà reso disponibile per tutti i contribuenti titolari di Partita Iva.