REGIONE PUGLIA: AIUTI FINO AL 60% DEI COSTI PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI DI ENERGIA DA FONTE RINNOVABILE
La Regione Puglia contro il caro energia per le imprese prevede aiuti fino al 60% dei costi per la realizzazione di impianti di energia da fonte rinnovabile.
La giunta regionale nella seduta del 28 marzo ha introdotto nuovi aiuti per sostenere l’autonomia energetica delle imprese da fonti rinnovabili, l’economia circolare e offrire una maggior livello di aiuto alle PMI.
L’intervento regionale ha riguardato alcuni tra i più importanti avvisi gestiti dalla Sezione Competitività e da Puglia Sviluppo, in qualità di organismo intermedio: i Contratti di Programma, i PIA (Programmi integrati di agevolazione) Medie imprese, Piccole imprese e Turismo e il Titolo II Capo 3 (rivolto alle PMI del commercio, dell’artigianato e del manifatturiero) e Capo 6 (per le PMI del settore turistico-alberghiero).
Titolo II Capo 3 e Capo 6
In particolare, mediante lo strumento agevolativo Titolo II Capo 3 e Capo 6, atto allo sviluppo delle attività economiche delle PMI facilitandone l’accesso al credito, è data alle imprese la possibilità di presentare un programma di investimenti che preveda la realizzazione di un impianto di produzione di energia da fonte rinnovabile, come unico intervento.
Sarà pertanto possibile installare all’interno dell’azienda
- impianti eolici e solari (con tutte le tecnologie);
- macchine frigorifere a fonte geotermica (refrigeratori o pompe di calore);
- impianti di produzione di energia termica o elettrica a biomasse (liquide, solide o gassose).
Sono agevolabili, inoltre, anche le spese per i sistemi di accumulo integrati dell’energia (storage) e per la realizzazione di stazioni di ricarica di veicoli elettrici e ibridi ad uso esclusivo delle imprese che propongono il progetto.
Con la previgente disciplina una simile iniziativa era ammissibile solo se inserita all’interno di un più ampio progetto organico e funzionale ed era finanziabile quale impianto generale assimilato alle opere murarie e pertanto prevedeva solo un contributo calcolato sul montante interessi.
Mediante le modifiche introdotte, al contributo calcolato sul montante interesse, si aggiunge anche la sovvenzione diretta pari al 35% di premialità per le piccole imprese e il 30% sulle medie. Si tratta di un sostegno a fondo perduto calcolato sul costo degli impianti. In tal modo, la premialità aggiunta al contributo sul montante interessi consentirebbe di raggiungere il 45% di agevolazione per le piccole imprese e il 35% per le medie.
Un’altra novità riguarda sia Titolo II Capo 3 e Capo 6 che Contratti di Programma (per le sole PMI) e PIA. Nella precedente versione degli avvisi le agevolazioni non potevano superare complessivamente il 45% dei costi ammissibili del progetto (il 35% per le medie imprese), adesso se le imprese dovessero aver bisogno anche di un aiuto per il finanziamento del rischio in forma di garanzie (erogato da Mediocredito Centrale o dai Confidi) questo verrebbe considerato e valutato oltre i limiti del 35% per le medie imprese e del 45% per le piccole. Le percentuali del contributo totale aumentano infatti di 10 punti percentuali per le medie imprese e di 15 punti per le piccole imprese. Quindi la sovvenzione complessiva raggiunge il 45% per le medie imprese e il 60% per le piccole.
Tutto ciò è possibile perché, per le agevolazioni in forma di garanzie, si applica la nuova Carta degli Aiuti approvata dalla Commissione Europea per la programmazione 2021-2027, che ha innalzato i massimali.
L’attenzione per l’economia circolare è garantita poi dall’inserimento tra le categorie dei beneficiari anche delle imprese impegnate nella produzione di compost o nel trattamento di rifiuti speciali. In particolare per il Titolo II Capo 3 possono essere agevolate le PMI che si occupano del “trattamento che precede lo smaltimento dei rifiuti non pericolosi speciali solidi o non solidi” e dello smaltimento dei rifiuti di amianto; per i Contratti di Programma e i PIA sono ammissibili anche le imprese impegnate nella produzione di compost oltre che nel “trattamento che precede lo smaltimento dei rifiuti non pericolosi speciali solidi o non solidi”.
Misure di agevolazione interessate dalle modifiche
Titolo II – Capo III
Lo strumento favorisce lo sviluppo delle attività economiche delle PMI, facilitandone l’accesso al credito. Rende possibile anche l’acquisto di suoli, macchinari, impianti e attrezzature, la realizzazione di opere murarie, l’investimento per la prevenzione dei rischi, per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, le spese di progettazione ingegneristica, l’acquisto di programmi informatici e di brevetti e licenze.
Agevola investimenti tra 30 mila e 4 milioni di euro per le medie imprese e tra 30 mila e 2 milioni per le micro e piccole imprese.
Titolo II Turismo – Capo VI
L’intervento permette di ampliare, ammodernare e ristrutturare le strutture turistico-alberghiere (inclusi gli alberghi diffusi), ma anche di realizzare o rinnovare stabilimenti balneari e approdi turistici, di creare strutture alberghiere, ristrutturando immobili storici.
Agevola investimenti tra 30 mila e 4 milioni di euro per le medie imprese e tra 30 mila e 2 milioni per le micro e piccole imprese.
Contratti di Programma
Rivolti a grandi imprese, favoriscono sviluppo, occupazione, competitività e attrattività dei territori.
Agevolano investimenti tra 5 e 100 milioni di euro.
PIA Medie Imprese – Programmi Integrati di Agevolazione
Destinati alle medie imprese, creano occupazione, promuovono la stabilità sociale e sviluppano dinamismo economico.
Agevolano investimenti tra 1 e 40 milioni di euro.
PIA Piccole imprese – Programmi Integrati di Agevolazione
Coinvolgono le piccole imprese nei processi di sviluppo favorendo gli investimenti in ricerca e innovazione, la realizzazione di nuove unità produttive, l’ampliamento di quelle esistenti, la diversificazione di prodotti e processi.
Agevolano investimenti tra 1 e 20 milioni di euro.
PIA Turismo – Programmi Integrati di Agevolazione
Destinati a imprese di tutte le dimensioni, migliorano l’offerta turistica territoriale attraverso il recupero del patrimonio immobiliare esistente sia di pregio che in stato di degrado e favoriscono la destagionalizzazione attraverso servizi connessi (porti turistici, campi da golf, infrastrutture sportive per eventi agonistici).
Agevolano investimenti tra 1 e 40 milioni di euro.
link di riferimento Sistema Puglia
ultimo aggiornamento 04/04/2022
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